domenica 15 novembre 2009

Edèsemprelasolitaroutine.


IN: Scuola, casa, famiglia, scazzi con mia madre, voglia di nuotare ma non farlo, inesistente volontà di studiare.
TO DO: homework (storia e chimica) - permanente(!) - dormire di più - stare al pc di meno.

La mia testa è troppo presa da questo caos interiore che non mi lascia. E mi ritrovo a cantare November Rain, pensando che vorrei avere più tempo per me ma che alla fine non saprei neppure che farmene, e che vorrei passarne di più con lui ma poi il mio precario equilibrio psicologico crollerebbe del tutto. Non posso annullare i doveri che ho verso gli altri (la famiglia, la scuola..) solo perché sono impegnata a capire me stessa e a trovare un filo conduttore di tutte queste mie strane sensazioni. Vorrei dimostrare a tutti che valgo di più di quanto adesso io stia dimostrando, eppure più lo penso più non faccio nulla per cambiare le cose. Mi sento... debole. Fragile. Come mai prima d'ora. Eppure sto bene, non ho motivi per essere triste, è solo una strana e intangibile malinconia che sale da fuori su nella mia stanza, strisciando muta fin dentro l'anima, incatenando i miei occhi vacui a fissare un punto lontano fuori dal vetro della finestra, oltre il buio di questi pomeriggi autunnali. Chissà dove, chissà perchè.

«..'cause nothing lasts forever, even cold November rain..»

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