domenica 9 giugno 2013

Il Grande Gatsby al cinema

Il film del momento, il cui trailer (uscito nientepopodimeno che l'anno scorso) ha lasciato migliaia di persone stregate e col fiato sospeso a sudare frementi in una lunga, lunghissima attesa durata fino al mese scorso. Mese in cui finalmente i cinema hanno riempito le sale di frotte di spettatori a briglie sciolte.

Vi confesso, non riesco a decretare, a primo impatto: Grande Gatsby sì o Grande Gatsby no. Promosso o bocciato. Bello o brutto. Mi ha lasciato addosso come una sensazione di estasi un po' abortita e un vago odore di vecchie glorie e disappunto. Cosa che invece non è condivisa, a quanto vedo, dalla stragrande maggioranza delle persone (che evidentemente digeriscono meglio di me le americanate e che probabilmente non hanno letto il libro di Fitzgerald).

Volevo scrivere una recensione proprio per questo, perché sebbene non sia da buttare (la punta di diamante della pellicola sono la fotografia e la scenografia - come non aspettarselo dai realizzatori del Moulin Rouge?-, le location e la magistrale interpretazione di Leonardo DiCaprio), le cose che invece "non vanno" sono molte, e lo rendono a mio avviso decisamente sopravvalutato.

E' stato distorto in un qualcosa che si allontana troppo dall'originale, non solo e anzi non tanto nella narrazione quanto nell'acquisizione di una mentalità e di una moralità completamente differente da quelle del libro. Una morale di redenzione, di peccato, di bontà a tutti i costi. Una morale di salvatori e di salvati e di perfidi aguzzini. Del ricco cattivo e del povero onesto. Una morale che boh, non c'azzecca proprio niente né con lo scrittore né con i personaggi. Non mi è piaciuto che Gatsby nel film venga dipinto come il buono, il santo, il poveraccio, l'eroe. Perché, semplicemente, non è così. Non mi è piaciuto che il passato di Gatsby e di Nick, i festini, i cocktail, le donnette, la New York sfavillante e roboante di fine anni '20 vengano ridotti a un passato di bordelli da dimenticare, a un passato negativo e peccaminoso che ha portato il narratore a finire in psicanalisi (cosa che, peraltro, è inventata di sana pianta e nel libro è totalmente assente). Non mi è piaciuto nemmeno il voler calcare a tutti i costi sul ruolo di Nick cercando di renderlo attivo nelle vicende quando invece il suo personaggio è particolare proprio perché totalmente passivo. Occhio esterno di un voyeur. Non mi è piaciuta nemmeno la musica: non la colonna sonora di per sé, che è senza lode e senza infamia (tralasciando le parti rap e hip-hop che ora spiegatemi voi cosa ci azzeccano con il periodo), ma il modo in cui è stata inserita nel film. Totalmente a casaccio. Ma così a casaccio che mi ha quasi dato fastidio, al cinema quando lo guardavo. Che prima c'è quando non dovrebbe e poi non c'è quando serve. Che è sbagliata e non rispetta gli stati d'animo.

Dall'altra parte invece, come ho già detto, ho adorato i costumi, il trucco, le riprese, le sequenze. Insomma, la parte più strettamente tecnica. E poi, ma questo perché ho un pallino per lei da quando tre anni fa vidi An Education, ho adorato Carey Mulligan.

The Great Gatsby è un romanzo strano, senza dubbio un romanzo fuori dal comune. L'ho letto l'anno scorso e alternavo dentro di me momenti di puro odio e momenti di amore, momenti di noia e momenti di rinnovata estasi. Una battaglia a tutti gli effetti. A metà narrazione mi ero stufata, giorni dopo la fine ho capito che l'amavo. In effetti, considerato il mio caso di odi et amo, forse mi aspettavo troppo da una trasposizione cinematografica. Chissà. Nel dubbio, mi butto indietro nel passato: stasera il mio Gatsby sarà Robert Redford, 1974.



Hic stantibus rebus

Il blog mi manca. Mi manca assai.

Già da un po' ho deciso (affiancata dalle impavidissime compari Lile e Chamils) di dare un taglio allo sbandieramento pubblico delle paturnie personali, emotive, private, confidenziali, demenziali, psicomentali e via dicendo: sì insomma, di non scriverci più i cazzi miei.

Però mi manca, e se da una parte posso fare a meno di spiattellare in vetrina la mia vita, dall'altra non posso assolutamente fare a meno di scrivere: la scrittura è sempre stata una delle componenti essenziali della mia vita (alle elementari già scrivevo dozzine di racconti), e con questo non intendo dire che voglio diventare famosa o che ho un talento o chissà cosa - anche perché l'impegno è totalmente carente nel settore da svariati anni a questa parte - chissà, forse è stato proprio il blog a estinguere la mia vena creativa in un "misero" memoriale scarica-coscienza? Non voglio scrivere per farmi conoscere, né per diventare qualcuno, né per vantarmi di saper fare una cosa che ai miei occhi è più naturale ancora di respirare e proprio per questo alla portata di chiunque (persino di una capra alfabetizzata). Io scrivo per una questione molto più pratica, molto più umile, molto più banale: perché mi fa stare bene. Scrivo perché, semplicemente, non so fare altrimenti. Quello che voglio dire, più o meno, è che voglio reinventarmi: trovare un modo per conciliare scrittura e vita in una combinazione meno personale e più, come dire, indirizzata ad un lettore esterno ipotetico al quale interessi non quante volte ho fatto la cacca in una giornata (spero almeno 2) ma più specificamente il contenuto dello scritto. Che significa? Non lo so. Una recensione di un film magari, o di un libro, o di un viaggio, o ancora una citazione, una canzone, una riflessione.... insomma, di cose di cui parlare che non includano me e chi mi è più vicino in prima persona ce ne sono tante, e se ne possono trovare ancora e ancora.

Però ecco, volevo giusto dire che no, non ripongo penna e calamaio; non ho nessuna intenzione di smettere e mi auguro che niente e nessuno al mondo riesca a impedirmi mai di continuare.

giovedì 2 maggio 2013

Un post ON THE FLY

per dire che:
so fuckin' 90s, bitches
  • gli esoneri sono andati bene
  • ho iniziato a dare ripetizioni di inglese al fratello di Marvi (Stefano, prima media): un'occasione per fare in modo di vederla spesso e, ovviamente, so' soldi e non mi fanno affatto schifo
  • il 13 luglio vado al concerto di Mark Knopfler!
  • il 10 luglio vado al concerto degli Arctic Monkeys! (ho regalato un biglietto anche a Nel per il suo compleanno, tanto più che il giorno del concerto sarà il nostro terzo anniversario... no dico, ci rendiamo conto? mi faccio paura da sola)
  • non sto studiando una ceppa e invece dovrei e mi sento in colpissima, però in compenso sto uscendo un sacco, e anche questo in effetti mi fa sentire in colpa. la verità è che io voglio studiare, ma uscendo non ne ho il tempo materiale e allora mi agito. che ce devo fa' se c'ho l'anima da secchia. uscite memorandae: picnik a Villa Ada con la comitiva per la giornata della Liberazione, compleanno di Nel a San Lorenzo la sera prima, disco anni 90 Borghetta ieri notte, e poi oggi, il primo maggio...
  • ...che infatti metto in un punto a parte, perché se lo merita tutto, e anzi se ne merita tre o quattro da solo, e l'ho lasciato alla fine solo per aumentare l'effetto sorpresa: HO CONOSCIUTO DAL VIVO LA CHAMILS! (l'idea). Ebbene sì, sono stata invitata dalla fantastica suddetta nella sua fantastica dimora per una fantastica grigliata/giornata tutti insieme appassionatamente (anche Nel) con lei e i suoi amici e il suo Riccio e il suo cane. Sì credo di non aver dimenticato nessuno. Sono stata benissimo e la chamils ha fatto un tiramisù da paura e io ho raschiato la teglia dopo che erano sparite tutte le fette. Poraccia iz da way always. E abbiamo giocato a twister e abbiamo cantato le canzoni dei Queen (mica cavoli) con i microfoni e il gioco della play-station che non mi ricordo come si chiama. Oddio, anche quelle di Gigi D'Alessio in realtà eh, e infatti devo dire che nel farlo ho dovuto rinunciare con molto, molto dolore alla mia verginità gigidalessiale  Ha fatto male, ma non è uscito sangue. Almeno credo.

mercoledì 17 aprile 2013

Soren Kierkegaard, vecchio volpone.

"Quello che t'ho già detto tante volte te lo ripeto qui, anzi te lo grido: o questo o quello, amico mio! Aut-Aut!"

mercoledì 10 aprile 2013

Prendi una matita tutta colorata e disegna cieli blu

Assolutamente per caso, girovagando e spulciando tra le varie di Spotify, mi sono imbattuta in una canzone che mi canticchiava spesso mia nonna (nonna quando era triste cantava, e quando era di buonumore pure: in pratica cantava sempre. canticchiare era il rimedio e l'accompagnamento perfetto per tutto: ai fornelli, in cucina, china sul lavoro a maglia, sul balcone in primavera a innaffiare le sue piante "per farle crescere prima"..), e ho scoperto che l'originale è cantata nientepopodimeno ché da Mina.



Posso dirlo? nonna, tu la cantavi ancora meglio.

martedì 2 aprile 2013

Facciamo un ricapitolo per punti sentendo i Led Zeppelin


  • Pasqua e Pasquetta sono andate, lasciamocele alle spalle insieme alle abbuffate parentali e alla cioccolata che mi esce anche dalle orecchie e mi eccita i neuroni mandandomi in iperattività e mi deturpa la faccia di brufoli. Secondo il calendario dovrei anche essere in premestruo. Vale a dire, il ciclo dovrebbe venirmi in viaggio con l'uomo (vedi punto sotto). Meditate gente, meditate sulle condizioni di questa disgraziata.
  • Tra tre giorni parto per Barcellona, e questo significa che devo ASSOLUTAMENTE fare la valigia e il check-in online e il programma da turista e possibilmente curare il mio aspetto e la mia cute martoriata perché non voglio che nelle foto del viaggio si vedano prima i brufoli e poi la mia persona. Tentiamo almeno di fare in modo che si vedano in contemporanea.
  • Devo studiare FOLLEMENTE ben due materie perché: "massì, prenotiamo per Barcellona dal 5 al 9, tanto quante probabilità ci sono che piazzino un esonero proprio il 10?" Leggi di Murphy, now I believe.
  • Ho accettato per il Canada. Questo significa che mi sentirò in colpa per far svenare i miei genitori da qui a settordici anni, ma significa ancora di più che mi devo dare da fare e trovare un lavoretto appena possibile e contribuire come posso. In tutto questo mia madre, lei è stata... stupenda. Sono ancora scioccata perché pensavo che non avrei mai pronunciato una frase del genere, nemmeno sotto tortura o previa assunzione di sostanze allucinogene.
  • La sorella dell'uomo, che ha un anno meno di me, si è messa per la prima volta "ufficialmente" con un ragazzo. Ho tormentato l'uomo per una intera giornata descrivendogli dettagliatamente la scena dei due suddetti che scopano selvaggiamente sul suo letto e nelle sue lenzuola solo per puro intrattenimento mio personale. Dopodiché ho anche conosciuto l'allampanato figuro, che il secondo giorno che è imboccato in casa loro parlava romanesco e chiamava il padre dell'uomo "Costantì". Ma che deve aver anche speso un patrimonio per regalare alla sua donzella un uovo di pasqua artigianale formato gigante meringato e con decorazioni in crema chantilly contenente l'ultimo cd di Mengoni (glissiamo su quest'ultimo particolare con una storta di naso molto piccolo-borghese e un forbito de gustibus). (Per la musica seria, amici lettori, rimandiamo al titolo del post).
POSTILLA UNIVERSALE DI UNA SCRITTRICE SCEMA, QUESTA IN PARTICOLARE:
Vorrei poi esplicitare una cosa: che io sono sì grafomane, ma a mia parziale discolpa ci tengo a sottolineare ai malpensanti che non sono una nevrotica megalomane egocentrica con smanie, o perlomeno non solo, e che il motivo è molto più semplice: certo, scrivo perché mi piace, scrivo perché ne sento il bisogno, e anzi, scrivo perché non saprei fare altrimenti.... ma scrivo perché dimentico. Dimentico tutto, dopo un po', è assurdo quanta poca memoria io abbia. Credo sia perché ho una prontezza mentale superiore alla media. Ad esempio studio praticamente tutto senza fatica, assimilo in un lampo, elaboro in ancora meno, e spesso eccello (tiè). Ma proprio per questo, probabilmente mi servono più parti del cervello e quindi sistematicamente sgombro tutto il resto (personalissima teoria che scavalca e ignora qualunque pretesa di aderenza al funzionamento cerebrale, che non rientra nei miei ambiti di conoscenza. ma sono comunque convinta della mia teoria, quindi non scomodatevi a chiamarmi in campo neuroscienziati perché non cambierei idea neanche di fronte a loro). Che significa? Significa che scordo date, nozionismo sterile, argomenti pallosi, numeri di telefono, ma anche intere trame di libri e film letti e guardati, cose che ho detto, motivazioni, torti e ragioni nei litigi. E mi rendo conto che spesso sono invece circondata da persone che, magari non eccellendo nella brillantezza mentale, posseggono però una memoria da elefante e sono sempre pronte a rinfacciarmi o tirare fuori dal cilindro, magicamente, vecchi fatti o parole o questioni che io addirittura scopro di aver rimosso in blocco. Un po' questo fatto mi spaventa. Ma giusto un po'. Mi sto ancora domandando se quella anormale sono io.

mercoledì 27 marzo 2013

Palla al centro

La cosa bellissima è che sono "vincitrice" del bando di concorso per studiare 4 mesi all'Université Laval di Québec, Canada. Da settembre a dicembre. E l'altra vincitrice è una delle persone che mi stanno più simpatiche in facoltà. (Tanta gente e solo due posti in palio, fatemi un po' vantare).

La cosa bruttissima è che costa un po', e probabilmente non possiamo permettercelo.

Uno pari, palla al centro.

lunedì 25 marzo 2013

NO STRESS

Perché, perché, perché la gente deve scegliere proprio me per stressare qualcuno? O per destressare se stessa? O per chiedere favori? O per aspettarsi aspettative? Perché io sono quella affidabile. Perché io sono quella brava. Perché io sono quella giusta. Perché io sono quella che gli ostacoli non li scavalca, se li mangia. Perché io, semplicemente, sono io. Sì, ma chi è questo io davvero? chi sono io? superwoman? Ma c'ho già tanti pensieri miei per la testa, ma davvero, mi avete tutti preso per la nuova eroina del terzo millennio? o per una fessa? o per un'eroina fessa?!

ma che davvero. sono una ventenne cretina come qualunque altra. se ho imparato a barcamenarmi tra le rapide e le correnti dei miei problemi non vuol dire che sono una roccia/ancora di salvezza anche per le altre sbandate, ansiolitiche, ansiogene, disgraziate anime che passano. La gente mi mette ansia, le scadenze mi mettono ansia, le promesse mi mettono ansia, l'agendina mi mette ansia, la sveglia alla mattina mi mette ansia, persino la tastiera touch del mio cellulare mi mette ansia. LASCIATEMI VIVERE.

sabato 16 marzo 2013

Radio city serenade

Okay che non piove e c'è il sole e il calendario dice che la primavera è alle porte (alle porte di quale universo?), ma fa così freddo che dopo aver pranzato e dopo aver preso il caffè e con Mark Knopfler di sottofondo e i raggi del sole che filtrano chiari dalla finestra del salone, io mi metterei anche bellamente a dormire, avvolta in quell'intangibile, carezzevole, tiepida coperta chiamata pace dei sensi. yaaaawwwnn.

lunedì 11 marzo 2013

Ho un problema col blu navy (di libri, vestiti e scoperte interessanti).


Che io abbia dei problemi palesi ed evidenti non è una novità. Però per colpa di amiche malefiche che mi fanno scoprire siti ancor più malefici mi rendo conto che un problema fresco fresco da aggiungere alla mia già abbondantemente lunga lista è quello dello shopping online compulsivo. Per mia sfortuna (ma forse è una fortuna) si da il caso che io ultimamente non abbia una lira, quindi i miei acquisti sono ahimè assai limitati. (In questo senso mi sto attrezzando: probabilmente inizio a dare ripetizioni).

I miei siti preferiti sono al momento due: privalia e asos.

In più, devo assolutamente andare a fare compere a Porta di Roma e a Roma est, ma la donna è ancora relegata nel tristo luogo e io ho così brutalmente perso la mia principale compagna di shopping e consigliatrice ufficiale. Ho un dilemma interiore. Non posso trascinarci l'uomo barbuto per ovvie ragioni: 1) preferirebbe darsi una veemente mazzata sugli attributi e 2) non sarebbe di alcuna utilità, guardandomi con occhi sgranati in ogni nuovo completo, terrorizzato dal fatto di dover esprimere giudizi che un maschio non è oggettivamente in grado di formulare, e traumatizzato anche solo al pensiero di poter essere interrogato su verità eventualmente scomode (esempio: questi pantaloni mi fanno il culone? e queste cosce?! ma no, vero che è una piega del jeans, un taglio del modello, che incompetenti questi stilisti ormai assumono cani e porci vero? è così non trovi? giura che è così! e via dicendo con scene comico-patetiche di questo calibro).

Il kindle, già lo ho accennato ma merita un secondo approfondimento infervorato, è LA SVOLTA. Non una svolta, La svolta. Con la elle maiuscola. Io, che sono una divoratrice di libri compulsiva, nel periodo più freddo dell'anno cado puntualmente in depressione al pensiero di aver molto meno tempo da poter dedicare alla lettura (con una media approssimativa di 2-3 libri letti nella stagione invernale contro una dozzina abbondante del periodo estivo - ovviamente i tomi che mi devo studiare per gli esami non sto neanche a menzionarli, maledetti). Ebbene, da quando ho il kindle sono molto più incentivata a leggere: posso farlo ovunque e con libri di qualunque peso e misura, tutti perfettamente stilati nel mio fantastico, leggerissimo, ultrasottile rettangolino tecnologico. Leggo in metro, leggo per strada, leggo tra una pausa e l'altra all'università, la sera per prendere sonno, nei momenti morti della giornata prima di correre da una parte all'altra. Lo consiglio spassionatamente a tutti, essendo oltretutto anche economicamente abbordabile. Insomma, equipaggiatevi. Kindle-munitevi. (Ovvio, io parlo del Kindle perché è quello che ho comprato io, cioè quello disponibile su amazon, ma il discorso è valido per qualunque tipo di ebook reader).

Ultime letture:
  • Il grande Gatsby, Scott Fitzgerald (non lo consiglio, è noioso lento e per nulla entusiasmante)
  • Finzioni, Borges (raccolta di racconti e saggi molto particolari, tendenti spesso al metafisico... un bel sì)
  • I dolori del giovane Werther, Goethe (questo non sta a me dirvi di leggerlo, è un dovere - e anche un piacere - del buonsenso)

sabato 9 marzo 2013

Io sbaglio

a scrivere le cose belle (quelle rare volte che lo faccio). Che poi la sfiga mi sente. Ha come un sensore radar che appena poco poco percepisce che sto esternando benessere s'impanica, s'agita, suda; "ma come? che fa? è felice? ..senza di me?"; arriva tutta trafelata, poveraccia, la faccio correre! Arriva col fiatone e prontamente m'abbraccia. Non sia mai che l'abbandono! Meschina! Perdonami, sfiga, se ti faccio prender gli spaventi. Se ogni tanto mi scordo di te. No volevo, ti giuro, ero in buona fede... Sì, dai, ora però staccati che se mi abbracci così forte non respiro, sì, ho capito, lo so che mi vuoi bene.

Io un po' meno.

mercoledì 6 marzo 2013

Recentemente.

Ho comprato dei jeans nuovi, 2 paia, taglia 42 e non più 40, e mi sento bene, mi sento bella.
Ho iniziato il secondo semestre all'università e sono piena di voglia di imparare, la mattina mi alzo dal letto volentieri, mi passo un filo di trucco, esco con la tracolla piena di quadernoni e assaporo l'aria primaverile.
Mi porto il kindle in metro e leggo, leggo, leggo. La gente si incuriosisce e mi sbircia di sottecchi, perché è curiosa, la gente, e cerca di sbirciare cosa leggo (teste che fanno capolino sopra la mia spalla), a me scappa un mezzo sorriso e continuo a leggere.
Prendo l'autobus da sola, lo aspetto da sola, mi godo i silenzi, i miei tempi, i miei pensieri. Mi godo un po' di piccole solitudini piacevoli come non facevo da tanto tempo, e sto bene. Mi godo gli amici in facoltà.
Esco con il gruppo, con le amiche, e anche con loro sto bene. Quelle più care, poi, mi viene voglia di abbracciarle, ma mi dico che non capirebbero, e allora me le abbraccio con gli occhi. Mi sento come... finalmente in pace.
Passo a trovare il mio uomo barbuto, a casa malato, che mi dice che fa spavento di non farci caso, e invece, in quella maglietta bianca semplicissima che gli fa risaltare il torace e le spalle, con quei riccioli mori e impertinenti e quella barba ispida, lo vedo così bello che neanche provo a spiegarglielo perché non mi crederebbe, e rimango a giochicchiare col cane, e resto a cena, e mangio con tutti quanti, e lo vedo contento perché succede di rado e lo so che a lui fa piacere e allora fa piacere anche a me. Sono felice della sua felicità.
Nuoto. Attendo con educata e imperturbabile pazienza le sere in cui vado a nuotare. Sento l'acqua avvolgermi ad ogni bracciata, abbracciarmi e ristorarmi come può fare solo un'antica sorella.
Penso che tra un mese io e l'uomo barbuto saremo a zonzo per i colorati ed etnici vicoli di Barcellona, e non vedo l'ora, e però quest'attesa mi piace, intensifica ogni pensiero di felicità e lo proietta in una visione lontana, al sicuro, infrangibile, che mi aspetta.

Oggi è così, ho fatto pace con il mondo, e cento giorni grigi non possono offuscare questo senso di felicità mentre sorrido ai volti sconosciuti sul metrò.

 

martedì 26 febbraio 2013

Italia mia, benché 'l parlar sia indarno.

Vorrei solo esprimere la mia estrema delusione e disgusto per i risultati delle votazioni e per il consolidarsi della triste e amara consapevolezza che questo paese fa schifo per colpa dei suoi abitanti. Luogo comune? Non credo. Dettò ciò, sono sempre più motivata a laurearmi in fretta e fuggire. Su questo discorso chiudo subito la parentesi perché se no mi sale il veleno e non ne ho voglia.

La nota positiva che invece non avevo ancora annunciato è che dichiaro ufficialmente e felicemente chiusa questa sessione di esami portando a casa 2 esami su 2 con un 29 e un 30. Le lezioni ricominciano il 4 marzo. Ancora qualche giorno di respiro.

Mi manca Marvi ,anche se per fortuna la sento spesso; a dir la verità mi manca anche il gruppo, siccome ultimamente esco poco... non è che non li voglia vedere, anzi, è che si fanno sempre le stesse identiche cose, si va sempre negli stessi posti, la gente dopo i primi 30 minuti di chiacchiere si mette a giocare al cellulare al pub... lo trovo molto triste. Forse non è vero che non c'è più affiatamento, perché so che non è così, ma sicuramente non c'è voglia di divertirsi insieme, o almeno io non la vedo. Migliori amiche dovrebbero essere persone che ti telefonano e vi mettete a chiacchierare per un'ora, che quando stai giù te le trovi sotto casa, che hanno dei contatti frequenti e continui anche per dirsi cazzate, per migliorarti un po' l'umore e tu migliorare il loro, per fare i pigiama party insieme (perché sì, si fanno anche a 20 anni), per fare i pomeriggi di biscotti e film, per stare insieme. E invece sento tutto così statico e abitudinario, ci vediamo il sabato sera, a volte la domenica sera, e basta. Nella settimana qualche parola su facebook. Sarà anche il periodo, sarà che da settembre ho avuto davvero un anno di merda e di paranoie sul fisico e di problemi miei spesso causati dagli sbalzi ormonali dovuti all'assenza di ciclo e poi la mia migliore amica in ospedale, ma avrei voluto sentirle più vicine. Più interessate. Più partecipi. Poi si sa, io sono il lupo solitario che quando sta male interiormente sparisce dalla circolazione... ma proprio perché si sa, forse mi aspettavo di più. Ma io sono fatta così, forse male, anzi sicuramente, ma non ci riesco a dire a una persona "ho bisogno di te". Proprio non ci riesco.

Ma ora cercherò di essere più presente, agli altri e a me stessa. Non ci sto a lasciare che il corso delle cose (e un qual certo accanimento del destino su di me) riesca sempre a buttarmi giù.

domenica 24 febbraio 2013

Saggezza popolare


"..e insomma lui mi fa, con tono aristocratico: sai, mi sono lussato il coccige... eh, ma dì che te sei fatto 'n livido ar culo! o no?"

amichetto di sorella, anni 11.

lunedì 18 febbraio 2013

Happiness is a warm gun, mama (BANG BANG SHOOT SHOOT)

Coming soon: B A R C E L O N A !  B-)
Ebbene sì, io e l'uomo (incrociando dita e facendo corna) dal 5 al 9 aprile saremo in quel di Spagna, a goderci una meritata vacanza di pasqua allungata sotto l'ispanico sole (sempre incrociando e scongiurando) di una primavera nascente. Grazie RyanAir, grazie voli low-cost scoperti a caso e prenotati in un impeto di follia. Grazie.

In compenso ho un esame tra due giorni e non riesco a ripetere nulla, non ne ho voglia, la materia fa schifo, guardo le mie 7 pagine battute al pc in times new roman 10 senza margini e spaziature che riassumono un tomo di 400 pagine e penso che se mando tutto a prostitute dopo essermi fatta il culo solo perché ora non mi va di fare quest'ultimo sforzo, sono una cogliona completa e totale e merito di essere insultata e picchiata da familiari, amici, animali domestici e - naturalmente - da voi.

Datemi la forza, datemi la concentrazione, datemi la voglia. Soprattutto la voglia. Perché le principali voglie che ho in questi ultimi giorni renderebbero a Dante molto ardua la scelta del girone in cui piazzarmi, se tra i golosi o i lussuriosi. Forse ne dovrebbe creare uno apposta per me, i lussugolosi, ma poi mi sentirei troppo importante e rischia che ci deve aggiungere pure la superbia e insomma, quel poretto mi diventa scemo.

Poi insomma l'universo ci si mette davvero d'impegno a remarmi contro: le feste coi parenti a casa mia, il singhiozzo quando infine inizio a ripetere, gli scazzi miei e altrui... no okay forse queste sono solo giustificazioni. Mi scoppia la testa, e mi è tornato il singhiozzo. Have mercy.

In caso di prematura scomparsa della sottoscritta, lascio tutti i miei averi (un porcellino d'india grasso e 3euro) ai miei più affezionati lettori. E ora scannatevi per quei 3 euro, pulciari.

 xoxo 

PS: andate a vedere Les Misérables. E non è un consiglio, è un ordine.


mercoledì 13 febbraio 2013

I'm so heavy

Certe cose sono troppo private perfino per scriverle qui. Soprattutto quando non riguardano prettamente me e sono davvero davvero brutte. Soprattutto quando ci si è già passati una volta e ci si è considerati miracolati. Soprattutto quando accompagni la tua migliore amica a tagliarsi i capelli e tingerseli di blu e le dici che è bella e lei prima ride e poi piange. E tu muori dentro e lotti per non abbracciarla perché sai che se lo fai piangerai anche tu, e invece no, non puoi permettertelo, tu devi essere forte. Avevo scritto un post pieno di insulti e sfoghi e rabbia e "non è giusto". Ve lo risparmio, anche quello è una cosa mia, più precisamente il secondo stadio di elaborazione del trauma, a detta degli psichiatri. Sono solo stanca, di tante cose mie e ora di questo; vorrei che tutto si risolvesse per magia, per una volta, nel modo che scelgo io. Senza sofferenza, senza ansia, senza paura. Ma la vita non è un film, no? Possiamo solo aspettare, e sperare, e stare a vedere. E nell'attesa sentircisi sgretolare il cuore in tanti pezzettini che si sbriciolano dappertutto e provare a riacchiapparli e stringerseli di nuovo nel petto, ma nelle braccia tutti non ci stanno, e qualcuno a terra ci casca.

Mi sfogo in piscina, e quando ancora non basta, facendo la stronza. In fondo, dopo vent'anni di arretrato, oserei quasi dire che sia un mio legittimo diritto. E vi dirò, mi riesce anche piuttosto bene.

martedì 5 febbraio 2013

Ho scaricato l'app di blogger per il cellulare: tremate.

Ad memorandum: nel quartiere universitario la mattina non si trova parcheggio manco se ti prostituisci. Il ciclo o mi viene dopo settordici anni o mi viene due volte in un mese. Tipo come oggi. Aspettato come un ladro nella notte. Che ti riduci a metterti l'assorbente in macchina in un parcheggio pregando che nessuno ti stupri. Se cercate un posto dove infarcirvi le orecchie di luoghi comuni fascistoidi-conservatori, andate al municipio. Non verrete delusi dallo stereotipo generazionale. E se siete particolarmente fortunati proteste addirittura imbattervi in strani esemplari di umano anziano femmina con leggins e un paio di Ugg boots ai piedi. Spero che a sessant'anni suonati io avrò il buonsenso di accettare con buona pace il mio decadimento biologico.

Ieri: non vedo l'ora di ricominciare nuoto domani! finalmente, ho proprio voglia di nuotare! e poi c'è pure Clarissa..
Oggi:  ciclo.
Oggi: sms: "ohi sono clari, io oggi non vengo a nuoto"

..... ma dio pinguino!

lunedì 4 febbraio 2013

R.I.P.

Oggi l'ortodontista ha decretato così, con la stessa leggerezza con cui si annuncia che ci si va a fare un caffè, che si ripigliava allegramente il mio apparecchio mobile notturno. Per sempre.

- Questo dallo a me
- Lo va a pulire?
- Non serve
- Lo stringe?
- Non serve
- Non serve che lo stringe?
- No no, non serve più
- ....Ah.
- Eh sì
- Ma...
- Ma cosa?
- E se...
- Se cosa?
- E se mi si ristorcono i denti?
- Beh ormai hai vent'anni, non dovrebbero più ballonzolare in giro
- E se lo fanno lo stesso?
- Mi chiami
- E se....
- Tre mesi
- Tra tre mesi lo rimetto?
- No, tra tre mesi ci vediamo. Vai che sei grande ormai!

No. Non mi sta bene. Io quell'accrocco lo porto da anni, da anni di anni, da lustri di lustri, io, portando quell'arnese ogni notte, ho iniziato a mettermi i reggiseni rigidi, ho dato il primo bacio a stampo, e poi quello con la lingua, e poi anche tutto il resto, e ho mangiato vagonate di nutella -togliendolo appositamente e lasciando che assistesse dal comodino- quelle (tante) notti passate a struggermi per idilli amorosi, e a cercare di ripeterci per le interrogazioni sputazzando e parlando come un ibrido tra Jovanotti e Duffy Duck, e sono andata a recuperarlo in altre regioni quando me lo scordavo l'estate, e quando ho perso la verginità e ho decretato che non lo avrei mai mai mai messo dormendo con un ragazzo neanche sotto tortura, e quando poi ho detto al diavolo e me lo sono messa lo stesso, e.... e....

Insomma, è il mio compagno di una vita, non si può semplicemente dirgli che non serve più! Abbiamo combattuto insieme tante battaglie, mi ha fatto sbavare su innumerevoli cuscini, mi ha assistito nei sogni belli e in quelli brutti e in quelli erotici.... Con che cuore posso guardarlo in faccia - okay non ha una faccia - con che cuore posso guardarlo negli incastri di plastichetta e metallo e dirgli: no no, non servi più?

Non si abbandona così un compagno di vita! Non si fa!

Mica lo dico per me, è per lui.... magari la notte gli mancherò.... che ne può sapere un dentista dei sentimenti di un apparecchio, lui te lo piazza in bocca e poi sei tu che ci vivi, mica lui! Che poi, mica è uno qualunque, è il mio apparecchio...

IL MONDO ESTERNO E' MALVAGIO, CI SONO LADRI, STUPRATORI, POLITICI, TRUZZI....! IO HO BISOGNO DEL MIO APPARECCHIO NOTTURNO!

domenica 27 gennaio 2013

Esperienza is a bitch


Ho capito che quando l'omino di villa Borghese ci consigliava (ci= a me, Nel, Marvi e Mirko - il ragazzo di Marvi) di prendere il risciò elettrico invece di quello scrauso a pedali, non lo faceva solo per intascarsi 5 euro in più, ma probabilmente anche per un briciolo di spirito umanitario. Che noi siamo stati troppo ingenui per captare. (o forse troppo poveracci).

Ho capito che superati i 20 non ci s'ha più l'età per pedalare su salite con pendenza 99,99% su un ammennicolo che già da solo sfiora il quintale di peso.

Ho capito che il provvidenziale e scattante padre di famiglia che è venuto SPONTANEAMENTE a spingerci nel momento del bisogno deve rimpiangere davvero tanto i bei tempi andati della sua giovinezza, in cui era libero e scemo come noi.

Ho capito che le ballerine a gennaio NO, MAI, NISBA, neanche se sono nuove e smani per la voglia di provarle subito almeno una volta. Perché poi i piedi - specialmente se soffri di cattiva circolazione come me (e come Lile!) - li saluti, e non puoi fare altro che passare dall'intenso bruciore del freddo al nulla più totale nell'ascesa drammatica verso la completa e totale perdita di sensibilità agli arti inferiori, mentre le estremità pian piano assumono una inquietante seppur simpatica sfumatura di blu.

Ho capito che io e il gelato siamo destinati a essere una cosa sola per l'eternità e nulla e nessuno potrà giammai dividere questa sacra eppur profana unione carnale, neppure il fatto che sia inverno, neppure il fatto che io stessi crepando di freddo, neppure i malsani (e decisamente non rispettati) propositi di alimentazione paragonabile a quella del Dalai Lama o di Marco Pannella nei suoi tempi d'oro. Ho altresì capito, non senza un pelo di terrore, che quando non avrò un pene a disposizione (si spera che ciò non debba mai avvenire) mi butterò tragicamente su orgasmi gelatosi e nuttelici.

Ho poi capito, e con questo davvero chiudo perché se capisco troppe cose insieme poi i miei neuroni si fanno saltare in aria come i kamikaze fondamentalisti islamici, che scrivere un post sul tablet ti espone all'alto rischio che il simpatico aggeggio si impalli e muoia proprio sul finale, lasciandoti con la bestemmia in bocca e quel vago senso di essere stata perculata ancora una volta dalla signora Tecnologia.

Che le mie rivelazioni possano viaggiare per il mondo e essere di monito e d'aiuto a tutti i più incauti e sprovveduti internauti, per questo ti preghiamo. Amen.

mercoledì 23 gennaio 2013

Perché quest'anno sarò una persona seria.

Finalmente un po' di sano shopping con amiche  (pure per staccare un po' da quel gramissimo libro di organizzazioni internazionali del mondo contemporaneo, che se fosse scritto in cirillico orientale del mesozoico inferiore a livello di comprensibilità non cambierebbe assolutamente una ceppa). Non ho comprato molto per me, anzi non ho comprato molto in generale. Non c'era tempo purtroppo. Devo assolutamente tornare con più calma per dilapidare i miei smagri e smunti e tristi risparmi in acquisti prima che finiscano i saldi. A proposito, quando finiscono? (Con la proverbiale fortuna che mi ritrovo probabilmente domani).

Roba fatta mia:
  • paio di ballerine nere (siccome le mie storiche ballerine nere sono andate perdute quest'estate in circostanze ancora non ben chiarite - ne parlerà l'autorevole Giacobbo nella prossima puntata di Mistero) (NB: io le cercavo semplicissime come quelle antecedenti, molto "Ranma style", per intenderci, ma a quanto pare - e son mesi che le cerco - nel terzo millennio gli esseri umani hanno deciso che le ballerine devono avere per forza il fiocchettino di merda davanti perché se no boh, è una violazione ai diritti umanitari internazionali. Insomma, ggnentedafa', mi sono dovuta piegare a sto cazzo di fiocchetto.
  • eyeliner nero di Kiko (sono due anni che vado avanti solo a mascara.... una busta di plastica dell'immondizia - di quelle nere col filo, per intenderci - risulterebbe decisamente più femminile della sottoscritta)
  • matita per occhi colore verde scuro (ma sembra più color mare siccome ho gli occhi bbblu) sempre di Kiko (testata già stasera al pub con amici per festeggiare i 21 di Diva*, con apprezzamenti generali e con l'Omo che appena mi ha vista mi ha scrutata in silenzio per un minuto e poi ha decretato, con voce criptica e leggermente allarmata: "sei strana". Non: sei figa, sei una gnocca, ma che begli occhioni blu, no. Sei strana. Niente, io c'ho il ragazzo anomalo che quando sono struccata mi dice bella e con un filo di trucco si spaventa.
  • set di orecchini a pallina stupidissimi monocromatici H&M

Regali di natale per l'Omo con mostruoso, aberrante ritardo (depennatemi orsù senza indugio dalla lista della fidanzata modello) (ma anche da quella della fidanzata copia sbiadita) (inseritemi pure nella lista della fidanzata disadattata che-ce-prova-ma-oh,-la-speranza-è-l'ultima-a-morire):
  • due paia di boxer molto molto fighi (nelle sessioni di sesso recenti ho dato estro al mio lato investigativo per appurare la taglia corretta) (se pensate che dopo due anni e mezzo io debba vergognarmi di non conoscere le misure dell'Omo a memoria, rivolgetevi agli sportelli dell'ufficio reclami per fidanzate disadattate che-ce-provano-ma-oh,-la-speranza-è-l'ultima-a-morire) (no, non vi so dire dove sono ubicati).
  • idea iniziale di comprargli una moleskine come la mia (ha bisogno di un'agenda per il 2013) prontamente degenerata nell'acquisto ben più disadattato (e appagante) del diario dell'uomo-ragno. con corredo di gomma da cancellare dell'uomo-ragno e matita di wolverine (non c'era quella dell'uomo-ragno). sì sì lo so, sono una degenerata. a mia discolpa adduco il dato di fatto che non voleva essere una burla di cattivo gusto: io per me cercavo quello delle tartarughe ninja.
* auguri Zaiva! (nb: benni a sx, diva al centro, io a dx)

sabato 19 gennaio 2013

Riprendere in mano vecchi diari e capire di avere palesi ed evidenti turbe mentali

Ho recuperato il quadernone che usavo al liceo (nei miei 16/17 anni per lo più) per scrivere le pagine di diario (il blog lo avevo in contemporanea, non temete) e vorrei condividere con il mondo intero e con la me stessa presente e futura delle parti salienti estrapolate qua e là, in modo che quando avrò dei dubbi, tutto possa essere più chiaro:

2009:

"....Sono piena di problemi, molti dei quali me li creo io ed esistono solo nella mia testa" (della serie: sento le voci e vedo la gente morta scema)

"..dai che ce la faccio! tu che dici?" (no ma aspetta eh, che mo te risponde)

"Caro diario, sono una povera mentecatta." (...devo davvero commentare?)

"DIO, MA PERCHE' TI STAI FACENDO BEFFA DI ME?!" (vai con il vittimismo adolescenziale più sfrenato) (Dio, se esisti, è ancora valida. puoi rispondermi comodamente su un qualunque social network senza neanche dover sprecare soldi per una chiamata interuniversale, che capisco possa avere i suoi costi e magari fino alla Terra c'è uno scatto alla riposta un po' seccante) (tanto non ci credo che in paradiso non c'avete il wifi.)

"Che vita di merda" (amen.)

"A Cugina sono venute due tette assurde" (questa meritava)

"Nel (Antonello) è uno dei nuovi ragazzi entrati in comitiva quest'estate, insieme a [Tizio, Caio, Sempronio, Pincopanco]. Ha 19 anni e sta iniziando la facoltà di ingegneria alla Sapienza. Io e lui usciamo. Da... uhm... un mesetto più o meno. Ma ci siamo visti poco, tra scuola, America e università. Non so se stiamo insieme, non credo, e non ne abbiamo mai davvero parlato. Usciamo. [bla bla bla bla bla bla bla bla] Quindi temo che i nostri caratteri non siano proprio compatibili all'interno di una "relazione di coppia" (che nome antipatico)". (questa era una chicca, non potevo non trascriverla.... ma su di lui non copio nient'altro perché da quando ci lasciammo in poi consumai papiri e papiri - e con essi anche gran parte della mia dignità)

2010:

"Allora, inizia l'anno nuovo e ho un bilancio alquanto tossico dei trascorsi" (?)

"L. sta iniziando a uscire con F. e mi sono del tutto convinta che ho fatto la cosa migliore a dirgli di no, perché a quanto pare fa le stesse cose con tutte le ragazze che gli interessano..... banale. Però come amico è OK" (sorry L. .... ma stai tranzollo, che come amico sei OK)

"Pensiero random di mezzanotte e un quarto: ho voglia di fare sesso" (...)

"Ho fatto una cazzata." (una costante nella mia vita)

"Voglio fare tutto piano e con calma. A me Serena mi dovevano chiamare. Lì sì che c'era da ridere" (.)

N.B. E' ovvio che io abbia selezionato un ristrettissimo repertorio, tralasciando essenzialmente tutte le volte in cui mi girava bene o ero di buonumore o succedevano cose positive o mi inciuciavo con altri esseri. amen.

mercoledì 16 gennaio 2013

#Baustellemood

Tisana, ciclo, studio, pioggia sul vetro e coperta sulle gambe. Giornata grigio andante.
(Nelle orecchie i tuoi "sei bella" di stamattina, che si vedeva che non li hai pensati, li hai sentiti e me li hai detti. Te che mi stringi i capelli e quando ti bacio sorridi, e sorrido anch'io. Pensavo che le tue labbra sono belle perché sono morbide, come le mie, quindi quando ci baciamo è come un affondo di morbidezza che è così perfetto che quasi disturba, che dobbiamo morderla via.)

parlami d’amore nonostante la stagione che verrà.

domenica 13 gennaio 2013

2013, be nice to me!

Immancabile, a inizio anno, il post dei buoni propositi (ma anche dei desideri sfacciati, delle speranze più o meno recondite e delle più sfrenate fantasie), tale che quando tra un anno (sempre che io e il blog saremo ancora vivi) avrò voglia, in un impeto puramente masochistico, di sapere cosa (non) sono riuscita a combinare di buono in questo fantasmagorico duemilatredici, mi basterà tornare a rileggermi questo post ed essere preparata a tutto (risa, lacrime, urla, capriole, moti di ilarità, depressione galoppante eccetera eccetera - la lista è lunga).

Orbene, mi accingo a cominciare senz'altro indugio e non avrò paura alcuna di mescolar serio e faceto:
  • dare tutti gli esami della seconda annualità
  • fare una bella vacanza estiva laddove non sia possibile l'interrail (che probabilmente dovrò rimandare a subito dopo la laurea triennale)
  • sforzarmi di essere una fanciulla più solare e meno lunatica/scorbutica
  • fare sport (nuoto/palestra) regolarmente
  • mangiare sano e a orari cristiani
  • dimagrire una volta per tutte: NO alti e bassi (sopra i 50 di chil non ne vogliam)
  • cercare un lavoretto (tipo ripetizioni o simili) per guadagnare qualche denaro
  • migliorare ancora con la reflex del mio corazon
  • coltivare e custodire le amicizie no matter what e non fare l'asociale eterna alienata dal mondo quando mi gira male
  • comprare nuovi vestiti e scarpe e iniziare a fare la giovine faiga pt.1
  • comprare almeno i trucchi più basilari e iniziare a fare la giovine faiga pt.2
  • prendermi cura di più di me stessa (per sentirmi faiga) e farmi meno paturnie
  • vivere bene vivere allegra vivere SHANTI
Ne aggiungerò altri quando mi balzeranno in testa perché sicuro ne ho scordati settordicimilacento.

mio fratello mi ha inviato una mail con un .zip delle foto stupide che mi sono fatta da sola nel corso di tutto l'anno scorso con Photoboot sul suo mac. Sono 500. Mi ha dato della maniaca..... credo abbia ragione. (ce ne sono alcune in cui sono strafiga modestamente, ma voglio essere orgogliosa di mostrare il degrado mattutino appena alzata dal letto. STAY TRASH, STAY ROCK.)

mercoledì 9 gennaio 2013

Apprestiamci ordunque a narrar quisquiglie, miei prodi! (cronache di festività, sonno, fame, freddo e altre fuffe)

Buondì.
Devo cambiare per l'ennesima volta template del blog perché sono notoriamente blogoreopatica, dunque il template influenza il mio umore e viceversa in una spirale senza via d'uscita (né di fuga). Aggiustamenti still work in progress dunque, ma stavolta prevedo di riportarlo simile alle origini in modo da non essere più tentata per lungo tempo: la cagata semplice e stupida che mi piaceva tanto e piena di cose inutili. (jingle musicali ON) Con blogspot, si può! Fate come la clo, dite SI a blogspot! (jingle musicali OFF). (Giusto i jingle dei blog posso fare, che con valsoia non mi crederebbe nessuno... fino all'anno scorso c'avevo il colesterolo a mille ahah!).

Anyway. La sessione invernale è ufficialmente alle porte e io mi sto mettendo a studiare non dico con costanza ma con una lontana parvenza di... qualcosa che ci assomiglia. Il merito ovviamente non è solo mio ma anche e forse soprattutto delle sessioni di studio matto e disperatissimo che io e qualche amica stiamo intrattenendo più o meno allegramente da pochi giorni a questa parte. Sia sempre benedetto lo studio in compagnia. La cosa poco simpatica è che le lezioni NON sono state sospese quest'anno (PERCHE'?!?). Questo significa che o si pisciano per studiare (il triplo) a casa o si frequentano per essere nella cacca agli esami. Tra pipì e cacca, scegliamo la prima e andiamo avanti.

Oggi in università avevo una fame assurda, ma tipo che mi sarei mangiata un docente dopo l'altro senza colpofierire, e magari pure qualche collega di corso (avrei risparmiato però la gente simpatica), ma siccome non è ancora ora per me di approcciarmi al cannibalismo, ho preferito optare più razionalmente per lo sfondarmi del cibo della mensa (quando voglio anche io so mangiare, eccome) per poi raggomitolarmi nel gigante maglione di lana color prugna nelle sedie delle file in fondo alla lezione delle 13:30/16:30, in piena digestione e con un abbiocco da post-pranzo di quelli che stenderebbero pure un ippopotamo (tipo le freccette di sonnifero che fanno vedere in ogni documentario e che sarebbero state tanto utili con la ragazzina francese).

Comunque sto morendo di freddo. Questa casa è dannatamente congelata a tutte le ore del giorno mentre poi non so per quale oscuro mistero (il cervello dei miei procreatori è più oscuro del miracolo della divina rivelazione... e le manopole del termostato ai miei occhi non sono da meno) il mattino presto la mia camera è pervasa da un dolce e amabile tepore che mi rende solo più traumatica la sveglia e l'atto di stupro psicofisico dello scalciare via il piumone nell'accecante luce (leggasi nelle tenebre più totali) delle 6 del mattino.

Vorrei parlarvi delle abbuffate natalizie, delle maratone mangerecce da parenti propri e dell'omo (sì perché quando una c'ha il ragazzo giustamente deve lottare per non essere infarcita come un tacchito non più solo con la propria di famiglia, ma pure con quella di lui! che mondo gramo), dell'immancabile virus influenzale natalizio che mi ha fatto passare le giornate immediatamente successive a rantolare e rotolarmi nel letto in preda ai mal di pancia più atroci (prontamente attaccato all'omo che era in visita ed è finito a vomitare per innumerevoli volte nel mio lavandino, con mia madre che aggiungeva una branda accanto alla mia per la notte, raddoppiava le razioni di tè e Biochetasi e isolava la mia stanza come ufficiale lazzaretto della casa), e ancora vorrei parlarvi dei quattro giorni in montagna ad Aringo (in Abruzzo) con gli amici per capodanno, del fatto che io e il sopracitato omo siamo stati malauguratamente beccati a inciarmare (questo è il triste epilogo della maledizione di Fannes lanciata a me e alle altre due povere criste di Lile e Chamils), delle serate e delle uscite con Marvi, del forse incredibile e miracoloso riappacificamento di noi fanciulle della comitiva con altre fanciulle che un tempo erano dei nostri, dell'incredibile sesso che ho fatto l'altro giorno su ogni superficie del bagno, dei propositi per l'anno nuovo, del mio amore per tante cose e del mio odio per tante altre, ma che volete, il tempo stringe, la pigrizia impera e per di più dopo questa bella giornatina devastante in università ho pure promesso di uscire quindi mi tocca alzare il sedere dal letto e portarlo a spasso nel gelo notturno di gennaio.

Di qualche roba parlerò poi (credevate di averla scampata eh?), di qualche altra lascio il beneficio dell'immaginazione. Appresto!


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