martedì 31 gennaio 2012

Guys & Dolls (Bulli e pupe)

Guys & Dolls è un musical prodotto a Broadway nel 1950 con musiche di Frank Loesser  e successivamente trasposto in versione cinematografica nel '55 con Marlon Brando e Frank Sinatra come colonna portante del cast. Beh che dire, lo adoro. E' tutto così nostalgicamente anni '50...




domenica 29 gennaio 2012

Vita sotto esami e Nikon d3100

Still here, as always. Finalmente i corsi sono finiti (dico "finalmente" perché svegliarmi ogni mattina alle 6 iniziava ad essere un incubo), peccato che adesso io sia in pieno regime da studio pre-esami... emozionante.
Ho una voglia di studiare storia contemporanea che è davvero inesistente, ma devo farlo, perché ho anche linguistica da studiare e non posso permettermi di cazzeggiare dalla mattina alla sera come invece vorrei tanto fare. Perché studio lingue e gli esami di lingue sono l'ultima cosa di cui doversi preoccupare? Non è molto comprensibile.. Bah per di più devo sprecare metà buona del pomeriggio vedendo un musical per inglese privato (ovviamente NON comodamente a casa no, devo prendere la macchina e cercare parcheggio in un quartiere di Roma improponibile per il suddetto... vane speranze).

La nota positiva della settimana è l'acquisto della Nikon d3100 FINALMENTE (quanti finalmente oggi)... sono piuttosto eccitata da questa compera *_* (campagna del corretto uso dell'italiano: rilanciamo il termine "eccitato/a" anche all'infuori dell'ambito sessuale). Purtroppo invece ho portato a far vedere ad un fotografo la Yashica analogica (reflex, specifichiamo) e mi è stato detto che per lei non c'è nulla da fare... l'otturatore non funziona più bene e quindi si apre solo per metà (come avevo sospettato). E' un peccato perché le foto che avevo scattato erano davvero davvero belle (per la metà visibile almeno)... era una signora macchina. RIP Yashica.

E' da una manciata di giorni che sento uno spasmodico bisogno della primavera. La attendo fremente sperando in una rinnovata spensieratezza. Spring be good to me.

lunedì 23 gennaio 2012

Nico: storia di un parto travagliato

Tutte. Una dopo l'altra, ma mi son capitate tutte.

Obiettivo: acquistare la reflex (dopo mesi di ricerche spasmodiche e compromessi coi miei) in un famoso negozio di fotografia, tra l'altro neanche lontano da casa.

Mattina: mi alzo, mi preparo, sto per uscire per compiere Obiettivo quando per scrupolo decido di chiamare mio padre per accertarmi che abbia trasferito i soldi sulla postepay.

"Ehm....". Okay, non lo ha fatto. Lo puoi fare adesso? "si si lo faccio". Faccio colazione mentre attendo il via libera. Squilla il telefono. Fatto? Vado? "C'è un problema..." Okay. che problema. (mantieni la calma Clo e concentrati sul tuo caffelatte). Il problema era che non faceva caricare la carta di quel tot. Cerco su internet, leggo, trovo. No papà devi caricarla in due tranche che c'è un tetto limite. "Okay va bene". Attendo ancora. Dopo una decina di minuti: fatto!fatto? fatto! A posto. Prendo la macchina e vado, faccio benzina (sempre più costosa), parcheggio, arrivo al negozio pronta per adempiere a Obiettivo e.... CHIUSURA NEGOZIO LUNEDI' MATTINA. Il pomeriggio avevo lezione. (Qualche santuomo l'ho tirato giù).

domenica 22 gennaio 2012

Giungla urbana

Parliamo di macchine. Questo discorso ce l'ho sullo stomaco (luogo rinomato per contenere discorsi poco graditi) da un discreto lasso di tempo.

Da quando ho la patente (e una panda del 15-18 che mi è pervenuta passando di generazione in generazione attraverso i secoli) la mia concezione di vedere il mondo è cambiata (ed anche la mia sopportazione dell'altrui inesistente senso civico).

Ogni giorno nel traffico è una lotta furibonda all'ultimo colpo di clacson (o a chi conosce i nomi di più santi sul calendario) per uscire immune da quella giungla di esseri lobotomizzati che popolano (o per meglio dire infestano) la strada...

Gente alla guida che fa le peggio boiate puntualmente con il telefono in una mano e la sigaretta nell'altra (pensando bene di ripiegare sull'utilizzo degli avambracci per manovrare il volante dell'abitacolo), motorini (siano maledetti semper) che zigzagano come formichieri ubriachi da una parte all'altra della carreggiata tagliando la strada a esseri animati e non, passanti rincoglioniti che escono di casa prima ancora di aver acceso il cervello e che quindi tu, guidatore puntualmente in ritardo e con un diavolo per capello, ti ritrovi davanti a ciondolare sulle strisce senza aver ancora deciso cosa fare della loro esistenza, bambini che schizzano in strada da un momento all'altro che se ancora non ne ho tirato sotto nessuno è perché qualcuno probabilmente mi vuole bene lassù (o più probabilmente vuole bene ai pargoli imprudenti), e chi più ne ha più ne metta. Ma dopo un po' ci fai il callo, va bene: inizi a pensare che sei circondato da beoti e che puoi contare solo sulle tue sciagurate capacità di ragionamento, ma ti ci abitui.

giovedì 19 gennaio 2012

Ma invece delle guerre, trovare una passera che ve la dia?

Aprire il libro di storia sulla seconda guerra mondiale la sera dopo aver passato l'intera giornata in università dalle 8 del mattino (peraltro alzandomi alle 6 per arrivarci al freddo e al gelo dopo aver sbrinato i vetri della panda ghiacciati per un quarto d'ora) mi porta a desiderare la pace dei popoli più per disperazione che per spirito umanitario.

martedì 17 gennaio 2012

I limiti dell'essere e le finzioni dell'apparire

Troppo spesso nella società moderna sentiamo parlare di “scandali”: lo scandalo del mondo dello spettacolo, lo scandalo del tal calciatore e della tal velina, lo scandalo di questo o di quel politico. La verità è che siamo quotidianamente bombardati dalle notizie dei mass media, della tv, dei giornali; ad ogni agitazione il mondo mediatico è in subbuglio, e quando gli scandali reali mancano i giornalisti non si fanno problemi a inventarne altri di sana pianta secondo la regola “The show must go on”: lo spettacolo deve continuare. E così da questo girotondo di informazioni fioccano da ogni parte persone sconosciute che nel giro di qualche settimana si trasformano in star e personaggi famosi, riempono riviste e programmi televisivi, si improvvisano periti di chissà quale disciplina, danno consigli di alta moda o si pongono a modello da imitare rilasciando interviste dettagliate sulla loro “semplice e sana” routine giornaliera. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché? Perché tutta questa importanza per comparire sulla copertina di una rivista (sia pure di serie z)? Perché questi sforzi per essere annoverati anche solo per un giorno nella lista dei vip? Di certo la motivazione va ricercata alla radice: nei valori della società, che sono comuni a tutte queste “figure” e che sono posti alla base di ogni nostro atteggiamento conscio o inconscio. Il primo quesito da porsi è dunque un altro: che valori ci trasmette la società in cui viviamo? Sicuramente è un habitat in cui fin da bambini si è abituati all'idea dell'affermazione personale a tutti i costi, dell'egoismo e del ricorrere all'uso di “mezzucci” che possano abbreviare la strada tra noi e la nostra méta: siamo abituati a pretendere il tutto e subito con il minor sacrificio possibile. In un sistema morale ed etico del genere non ci si deve sorprendere che la massima aspirazione di un sempre maggior numero di persone sia quella di diventare ricca e famosa e passare il resto della vita in quella che ingenuamente si crede sia un'esistenza comoda e felice, compiendo il minimo sforzo per ottenere il “massimo risultato”. Al giorno d'oggi ognuno di noi avverte una fortissima necessità di affermazione che nasce proprio dalla messa in crisi dell'individualità del singolo, che si trova a combattere con un mondo di “giganti” in cui spesso la strada più facile non è la più eticamente corretta. “Apparire”, dal verbo latino appareo, significa mostrarsi e quindi parere agli altri; questo a sua volta implica avere o cercare spettatori che possano confermare all'individuo l'idea di se stesso: laddove vengono a mancare le certezze interiori e personali si ha il costante bisogno di una sicurezza esteriore, di una validità della propria persona dettata non più dalla solidità dei propri valori ma da quello che già il filosofo Locke chiamava con il nome di “consenso sociale”. Ma l'approvazione (o disapprovazione) della massa è alla fine così importante? Sicuramente il riscontro dalla parte di popolazione che è spettatrice passiva è evidente: sono moltissimi e soprattutto tra i giovani coloro che si appassionano alle vicende di questi pseudo-famosi, al crescente numero di reality show, agli scoop e ai pettegolezzi, al gossip. Forse che ci si immedesima in ciò che si vede? Può essere lo strumento mediatico potente a tal punto? Probabilmente sì, e a confermarlo è proprio l'adesione di un numero così ingente di followers, agli stuoli di fan che circondano le persone da tappeto rosso. La finzione viene paradossalmente innalzata a realtà, le categorie dell'essere e dell'apparire vengono sovvertite e scardinate: “Io sono perché me lo garantiscono gli altri”, e da un concetto del genere al consequenziale “quindi io sono ciò che di me gli altri pensano” il passo è assai breve. Ecco che allora ci diamo tanta premura per l'apparenza, curiamo la superficie e non nutriamo la forma che ne è il fondamento, affidiamo i nostri valori a ciò che di noi comunica agli altri una borsa o una maglietta. Come aveva criticamente messo in evidenza un interessante film del 1998 (“The Truman Show”) viviamo noi stessi dentro un enorme reality show in cui lo spazio per la realtà, per la verità, per la libertà dell'essere noi stessi è sempre minore e sempre più condizionato da una serie di fattori esterni; l'essenza è così limitata dall'apparenza, l'io è ingabbiato dal mondo e non può più rivendicare se stesso. Qual è la conseguenza catastrofica ed estrema di tutto questo? Nessuno è più davvero padrone di se stesso.

lunedì 16 gennaio 2012

Robot Unicorn Attack - the game


E' ufficiale: mi ci sono chiusa.
Non so se è perché mi ci sfogo della violenza repressa schiacciando a raffica ZXZXZXZX o se perché la musichetta mi ha ipnotizzato. Probabilmente entrambe. Che poi non ho letto il testo e qualche parola non si capisce da come cantano (ma chi so' poi sti bruciati?) e quindi se veniste a casa mia (ma non fatelo) vedreste una quasi 20enne esaltata che con sguardo invasato preme tasti del portatile alla follia accennando gargarismi sonori sconnessi tipo ONOUED ONOUED OOOIEAAAHHH!

E' uno spettacolo piuttosto imbarazzante. Astenersi persone serie.

domenica 15 gennaio 2012

insonnia

Mi rendo conto di essere poco normale.

Sono insonne dalle 04:32 (i secondi non li ricordo peccato) di questa mattina, ora in cui sono gradualmente rinvenuta e ho preso coscienza de:

  • il mio corpo malamente accartocciato sul divano
  • il reggiseno infingardo che mi prudeva
  • i vestiti nei quali ho dormito (una salopette improbabile sorprendentemente non rubata a qualche proletario dell'anteguerra - ma sembra)
  • un discreto mal di testa (me ne sono accorta dopo 5 minuti che imprecavo contro una fantomatica zanzara per poi scoprire che l'incriminato ronzio proveniva dalla mia scatola cranica)
  • il fatto che oggi è l'ultimo giorno che ho per chiudermi in maniera epocale -o apocalittica- sui libri per l'esonero di domani
  • la vescica implorante pietà (infine accontentata, seppure ciò mi ha comportato una serie di movimenti scomposti e improbabili verso il bagno)
E no, non mi sono neanche alzolizzata, ieri sera (contrariamente a quanto si potrebbe dedurre a questo punto della lettura).

Infine, dopo queste estremamente utili considerazioni, sono giunta sana e salva nel mio letto sotto al piumone ed ero pronta all'evento GrandeDormita2laVendetta-RagaCeSpaKKiamo!!!!1!11! ma a quel punto Morfeo mi ha detto chittisincula. (proprio così: "chittisincula").

Dunque ho passato ore a fare il nulla cosmico e a cercare risposte sul senso della vita (non è vero, ho preso il computer e passato il tempo nella noia con espressione comatosa pseudozombie).

Poco fa mi sono alzata, sono andata verso la finestra, ho alzato la serranda e sono tornata a letto.
Mia sorella ha grugnito dal profondo del suo inconscio. Solo a quel punto mi sono resa conto della mia azione: perché sono andata ad alzare la serranda? e sopratutto, perché l'ho fatto senza rendermene neanche conto? Ho avuto un gesto inconsulto? questi sono i primi segni del degrado psicologico. 

In realtà non so più bene come sono approdata sul blog, a questo punto.

...cazzo ma sono ancora le 08.13?!


sabato 14 gennaio 2012

ROAR!

....questo perché siamo persone serie....

Mario, il postino di un poeta

Mi sono letteralmente innamorata de Il postino, con Massimo Troisi, Philippe Noiret e la Cucinotta.


E' assurdo e paradossale che Troisi sia morto di attacco cardiaco (doveva fare l'intervento per un trapianto, che aveva rimandato di sua volontà per girare il film "con il suo cuore") appena 12 ore dopo la fine delle riprese.... e la cosa più paradossale è che anche nel film, il personaggio da lui interpretato - Mario, disoccupato figlio di pescatori, postino di Pablo Neruda che è stato temporaneamente esiliato in un'isola italiana dal Cile - muore.

In ogni caso, non poteva andarsene con un'interpretazione meno bella di quella che ci ha lasciato.

Ho amato il modo in cui la goffaggine e la timida spontaneità di un uomo umile sia nel profondo legata alla sua purezza di cuore e genuinità di spirito, qualità che saldano in maniera indissolubile un'amicizia sincera. Non poteva esserci attore più appropriato di lui per questo ruolo.

Stupende anche le musiche e le ambientazioni.

mercoledì 11 gennaio 2012

FantaghiClò

Finalmente mi sono decisa a tagliare i capelli.... davvero, non si potevano vedere: le punte super rovinate (e non solo le punte), sfibrati, deboli, secchi.... blea. Questo è il risultato di due anni di tinte. Ora mi tengo la ricrescita e sti gran cauliflowers, come si suol dire (?), almeno se li porto corti per un po' mi libererò per sempre dei residui rimasti di tinta!

Con questo taglio androgino sembro Fantaghirò. Vabè, Fantaghirò in fondo era una figa.


















sabato 7 gennaio 2012

Nuova grafica blog

Non posso credere di aver infine cambiato il template di questo blog! Lo ho tenuto il più possibile uguale (semplice, con un azzurro che dopo un po' mi aveva uccisa dentro) per ben DUE anni e oggi in preda a un palese raptus.... zac! Va bene niente panico.... è solo questione di abitudine. In fondo linkwithin non funzionava più da quando ho cambiato l'url, i gadget laterali erano ormai del tutto inutili avendo io privatizzato varie cose ultimamente (per motivi che non sto qui a dire) e in più la foto dell'header di me cazzeggiante versione sexy professoressa con la camera incasinata di sfondo non se poteva davvero più vede'.
Insomma.... nuova era! Siamo o no nel 2012? E quindi.... via il vecchio. Olè.

Ho riassunto e schematizzato 2 cap. di italiano su 10, peccato che poi ci sia anche l'altro libro quindi ho un totale di tipo 20 capitoli da ripassare e riassumere e tra meno di due settimane ho l'esonero di italiano. ma vaaa bene.

....perché con questo nuovo modello "dinamico" non vedo le anteprime delle cacchiate che scrivo?!

giovedì 5 gennaio 2012

linguistica e gatti robot in mano agli alieni

No vabbè. Desidero dedicare un plauso sentito a chi ha scritto il mio libro di linguistica perché ha davvero la mia stima: "persino una proprietà apparentemente ovvia come essere un animale per l'entità gatto è legata a ciò che sappiamo del mondo, poichè potremmo scoprire domani che i gatti sono in realtà robot controllati dagli extraterrestri e dunque trovarci costretti a eliminare il tratto animale dalla definizione di gatto" ....venghino siori e siore, venghino! erba buona!

(non sto studiando un cazzo. 2012 ti avevo chiesto in dono solo un po' di voglia di studiare! non mi sembrava una pretesa eccessiva! tirchio che sei.)


.......MORIRÒ DI MOCCIOLO.


martedì 3 gennaio 2012

Clo e la buona salute dell'anno nuovo

Sto bale. Sto bale bale bale bale. Proprio bale.
Ieri sera sono tornata a Roma con la testa che mi scoppiava e un raffreddore assurdo, cose che ovviamente oggi si sono solo quintuplicate... ah e ora mi lacrimano anche gli occhi in continuazione. Sto balissimo.

Il capodanno invece è stato memorabile proprio perché..... non lo è stato. Mi spiego: tutti gli anni a capodanno ho/abbiamo una sfiga pazzesca: succede sempre qualcosa di brutto (acqua corrente che manca, riscaldamenti che si rompono, litigi, tensioni.... ecc), invece quest'anno eravamo in Abruzzo a casa di Balda ed è filato tutto liscio come l'olio... meravigliosamente e serenamente. Ancora non mi pare vero! Siamo stati tutti bene e i due-tre giorni son trascorsi piacevoli e allegri. Finalmente :)

Ho fatto anche delle belle foto paesaggistiche/naturalistiche! (sono in fremente attesa della Nikon, caspita)

Peccato solo che ora io debba studiare..... già. Cosa che tra l'altro non sono neanche in grado di fare al momento: visto come sono ridotta già è tanto se riesco a usare il pc. Spero solo di non avere anche la febbre....

Come iniziare un anno in salute!

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