Il sole acceca le pupille. la macchina ingoia chilometri in un pomeriggio giallo che cola lungo i finestrini, liquefacendosi. lo sento, un torpore estivo che pesa sulle palpebre, e mentre mi parli parli parli guardo fuori e non ti rispondo e lo so che pensi che mi sto annoiando. non ti rispondo e assaporo questo momento, questa emozione, e penso che non m'importa nulla del resto del mondo: tu sei il mio dove ideale.
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