Fine sessione estiva; in partenza.

Ho finito. Ho finito tutti gli esami della sessione e se escludiamo storia che darò a settembre ho finito gli esami in generale, e con una più che rispettabile media del 28. Sono sollevata, è come potersi scrollare via dalla pancia un'incudine e riuscire di nuovo a respirare a pieni polmoni. E' come risalire su dopo un tuffo in piscina di quelli che ci faceva fare l'istruttore da piccoli per andare a raccogliere tutti gli anelli sul fondo. Risali su con tutti gli anelli al braccio e lo sguardo trionfante di chi è vittorioso, con le mani ben alzate, e ti gonfi d'aria le guance sgambettando per stare a galla. E' un po' così.

Ma forse non solo per l'università, anzi ne sono certa, decisamente no. Quest'inverno è stato uno dei miei peggiori inverni, e sono felice di poter finalmente dire "è finito". Fi-ni-to.

Questi ultimi giorni in università mi sono sorpresa a pensare che le amicizie che ho fatto mi mancheranno; quest'estate non vedrò nessuna di quelle facce ormai così note, così vicine per tanto tempo, persone che ho vissuto ogni giorno ad ogni ora si sparpaglieranno per tutte le cartine che alle elementari non ho mai colorato e si disperderanno, ci disperderemo tutti per tornare a trovarci come se nulla fosse ad ottobre. E' buffo come un legame del genere non risenta dell'assenza di costanza, ma è anche in qualche modo rassicurante.

Mio dio, ma che sta suonando itunes? da dove l'ha pescato Michael Bublè? change change, per carità. Aretha Franklin? ma sì!

M. va in erasmus in Francia, l'anno prossimo. Per sei mesi. Sei mesi senza di lui sarà dura qui per noialtri; si può dire che mi mancherà in qualche modo disastrato e strano che non voglio neanche star troppo a sondare. E' che una persona come lui mi serve, mi infonde il buonumore e la voglia di mostrare il sorrisone alla gente, mi impedisce di chiudermi troppo in me stessa. Insomma la mia piccola dose di M. giornaliera è diventata una buona medicina e non ho fatto in tempo ad assuefarmi che già mi viene tolta. E va beh, esistono i placebo, no? (non dico il gruppo musicale, loro mi fanno piuttosto schifo, qualche sporadica canzone/cover a parte).

Con l'uomo alti e bassi, litigi e sesso. Ammetto che sono io quella che causa i litigi. Ma a mia discolpa ripeto che ho dato una caterva di esami in un paio di settimane. Ammetto anche di essere una buffona, già che sono in vena di fare outing, perché mi lagno tanto quando lui è geloso e poi alla prima occasione io sono peggio di lui. Eh, quello della fiducia è un gioco di equilibri fragili. Ma vabè ora non mi voglio stressare.

Ah, mi fanno male le tette e sono di dimensioni notevoli. Questo per dire che forse c'avevo ragione: le mie amiche attendevano solo il momento migliore in cui far danni e hanno capito che questo è quello ideale (vado al mare, nda).

E ora? Ora sono qui con una valigia tutta da riempire, perché stasera si parte: sole, mare, protezione fin troppo alta, salsedine impiastricciata nei capelli (che ho di nuovo tagliato, tra parentesi; ma questa è l'ultima volta, giuringiurello marcondirondirondello), libri spiegazzati sulla sabbia fino al tramonto che non riesci più a leggere perché l'ombra piano piano s'inghiottisce le parole, costumi un po' slentati che dopo ogni onda te li devi riaggiustare addosso. Insomma, vacanze!

Inutile dire che ho preso più libri che vestiti. Come da prassi quando vado al mare. Adoro il mare perché posso tornare ad essere librofaga senza troppi disturbi dal mondo esterno. E penso che due settimane di distacco dalla gente mi facciano più che bene: mare e libri sono il mio spurgante personale di un anno di... beh, di tutto ciò di cui può essere pieno un intero anno. E per i vestiti don't worry, son giovane e fresca, se mi vedrete leggere nuda su qualche spiaggia non vi farò schifo insomma, concedetemelo!